BIOAGROPRO: UNA FILIERA SOSTENIBILE PER LA PRODUZIONE DI BIOSTIMOLANTI

10 settembre 2025, Rivolta d’Adda (CR). Volge al termine il progetto BioAgroPro (BIOstimulants production from microalgae grown on AGRO-industrial by-PROducts), sviluppato in collaborazione con A2A S.p.A. e Mater Scarl e finanziato dal Bando PNRR – Agritech- Spoke 8.
L’iniziativa ha portato alla messa a punto di una filiera sostenibile e un modello di business innovativo, integrabile negli impianti di biogas agricoli, pienamente coerente con i principi di bioeconomia circolare.
L’attività di ricerca si è concentrata sulla realizzazione di una bioraffineria microalgale basata su un processo multi-fase di coltivazione. Questo sistema consente di utilizzare sottoprodotti dell’industria dolciaria, digestato da digestione anaerobica e CO₂ derivante dall’upgrading del biogas, per ottenere biomassa algale da cui estrarre biostimolanti destinati all’agricoltura. L’approccio adottato valorizza i nutrienti presenti nei reflui zootecnici e nei residui agroindustriali, trasformando scarti a basso valore in risorse ad alto contenuto funzionale.
Le microalghe impiegate rappresentano una risorsa strategica per la bioeconomia grazie alla capacità di sintetizzare composti bioattivi di interesse, tra i quali acidi grassi polinsaturi, proteine, polisaccaridi, pigmenti naturali e antiossidanti. Possono inoltre crescere su substrati derivati da reflui e scarti, senza competere con le colture alimentari. La loro coltivazione in bioraffinerie ecocompatibili permette di massimizzare l’uso della biomassa, ottenendo prodotti con applicazioni nei settori nutraceutico, farmaceutico, cosmetico, agricolo ed energetico. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dalla loro capacità di fissare CO₂ atmosferica, con il conseguente contributo alla riduzione dell’impronta carbonica dei processi industriali.
In questo contesto si collocano le bioraffinerie ecocompatibili, strutturate secondo un modello orientato alla sostenibilità. Dal punto di vista ambientale, le bioraffinerie contribuiscono anche al trattamento delle acque reflue attraverso il bioassorbimento dei nutrienti in eccesso.Un aspetto tecnologico rilevante nel progetto è stato l’impiego della CO₂ supercritica come solvente verde per l’estrazione selettiva di molecole bioattive. Questo metodo innovativo, sicuro ed efficiente, permette di preservare le proprietà funzionali dei composti estratti, eliminando l’uso di solventi tossici e rafforzando ulteriormente la sostenibilità della filiera.
In tale contesto, grazie a una tecnologia avanzata di coltivazione, estrazione e conversione, è stato possibile sfruttare l’intera biomassa microalgale per ottenere un prezioso biostimolante applicabile, in ambito agricolo, ai prodotti orticoli.
Oltre a generare nuove opportunità economiche, il progetto produce un impatto positivo sul piano ambientale e sociale: riduce il rischio di contaminazione da nitrati e fosfati, mitiga le emissioni agricole con particolare rilevanza in aree ad agricoltura intensiva come la Pianura Padana. BioAgroPro si configura come un modello concreto di innovazione applicata, capace di integrare biotecnologie algali, bioenergia e gestione dei sottoprodotti in una prospettiva realmente circolare, a supporto della transizione verso sistemi agricoli più resilienti, sostenibili ed ecocompatibili.
